CHE COS’È IL COLESTEROLO?

CHE COS’È IL COLESTEROLO?

Il colesterolo è un grasso prodotto per circa l’80% dal nostro organismo e il restante introdotto con la dieta.

Il colesterolo è una delle componenti della membrana cellulare ed è presente nel sangue e nei tessuti. In quantità fisiologiche, è indispensabile per numerose funzioni come:

  1. La costruzione di cellule sane
  2. Interviene nella riparazione delle membrane cellulari
  3. È il precursore della vitamina D
  4. È il precursore di numerosi ormoni steroidei e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone)
  5. È componente fondamentale dell’emoglobina
  6. È il precursore dei sali biliari
 

ATTENZIONE: Se presente in quantità eccessiva però, costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiache in quanto tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando la formazione di lesioni che portano ad un ispessimento ed irrigidimento dei vasi.

Questo processo, chiamato aterosclerosi, può portare nel tempo alla formazione di placche che ostacolano o bloccano il flusso sanguigno, con conseguenti rischi a carico del sistema cardiovascolare.

 In base alle lipoproteine che lo trasportano viene distinto in:

  • HDL: Hight Density Lipoprotein, ovvero lipoproteine ad alta densità.

Sono note come lipoproteine del “colesterolo buono” in quanto svolgono la funzione di “recuperare” il colesterolo in eccesso dai tessuti periferici per poi trasportarlo al fegato.

  • LDL: Low Density Lipoprotein, ovvero lipoproteine a bassa densità.

Vengono volgarmente definite come le lipoproteine del colesterolo “cattivo” in quanto responsabili del trasporto del colesterolo dal fegato ai tessuti periferici.

 

CHE COS’È L’IPERCOLESTEROLEMIA?

L’eccesso di colesterolo totale nel sangue (in particolare di LDL) viene definito ipercolesterolemia che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

 

N.B: L’aumento della colesterolemia può derivare anche da motivi genetici e di conseguenza manifestarsi anche nei più piccoli.

 

QUALI SONO I SINTOMI?

L’ipercolesterolemia, purtroppo, è spesso asintomatica, cioè non dà origine a nessun segno specifico della malattia. Tuttavia, la sua diagnosi si può ottenere con un semplice esame del sangue.

 

In generale, è opportuno attenersi ai seguenti valori:

  • Colesterolo totale: 200 mg/dl (valore ottimale: basso rischio cardiovascolare); 200-239 mg/dl (valore borderline alto: moderato rischio cardiovascolare); > 240 (valore elevato: alto rischio cardiovascolare)
  • Colesterolo LDL: < 130 mg/dl (valore ottimale: basso rischio cardiovascolare); 130-159 mg/dl (valore borderline alto: moderato rischio cardiovascolare); > 159 mg/dl (valore elevato: alto rischio cardiovascolare)
  • Colesterolo HDL: < 50 mg/dl nelle donne e <40 mg/dl negli uomini (= elevato rischio cardiovascolare); 40-50 mg/dl (=moderato rischio cardiovascolare); > 60 mg/dl (=basso rischio cardiovascolare.
 

TRATTAMENTO:

Un corretto stile alimentare e di vita può essere di grande aiuto nel mantenere i valori di colesterolo LDL entro i limiti di norma, tant’è che nelle forme più lievi della malattia una corretta ed equilibrata alimentazione può rappresentare l’unica terapia.

 

 I cardini della terapia nutrizionale consistono:

  1. Nella normalizzazione del peso corporeo e della circonferenza addominale ,
  2. Nell’introduzione di un basso apporto di grassi saturi (meno del 10% dell’energia totale),
  3. Nel limitare quanto più possibile il consumo di grassi trans , in quanto un loro eccesso nella dieta è correlato all’insorgenza di patologie cardiovascolari e aterosclerosi.
  4. Nel limitare il consumo di zuccheri semplici (non devono superare il 10% delle calorie giornaliere totali),
  5. Nell’ aumentare le fonti di acidi grassi essenziali quali omega-3 e omega-6 visto il loro effetto ipotrigliceridimizzante e ipocolesterolemizzante.
  6. Nel garantire un corretto quantitativo in fibra. Quest’ultima gioca un ruolo importante in quanto può ridurre i livelli di LDL circolanti, oltre che ridurre l’assorbimento del colesterolo,
  7. Nell’ inserimento nella propria alimentazione cibi naturali ad effetto ipocolesterolemizzante (come ad es: soia, lupini, avena, etc.);
  8. Nel limitare in consumo di sale (meno di 5 gr al giorno).
  9. Nel praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana (minimo 150 minuti settimanali, ottimali 300).

 

ATTENZIONE: Come dico sempre, tutte queste raccomandazioni e consigli hanno scopo esclusivamente educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale; pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo.

 

SFATIAMO QUALCHE FALSO MITO SUL COLESTEROLO.

Purtroppo, anche sul tema del colesterolo circolano una serie di “fake news” che spesso possono creare confusione. Ecco, quindi, che cerco di rispondere ad alcune domande che spesso mi vengono fatte dai miei pazienti riguardante tale tematica:

 

1.Il colesterolo è solo un “nemico”? 
No.

Come ti spiegavo precedentemente, il colesterolo è fondamentale per il nostro organismo, in quanto svolge numerose funzioni indispensabili per garantire il corretto funzionamento dello stesso. In particolare, è coinvolto nella formazione e nella riparazione delle membrane cellulari; è il precursore della vitamina D; degli ormoni steroidei e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone); è contenuto nell’emoglobina ed è anche il precursore dei sali biliari.

 

Il nostro organismo ne può fare a meno? 
No.

Questo però non significa che è possibile assumerne in quantità illimitata! Anzi, occorre tenere sempre il livello di assunzione giornaliera sotto controllo con un’equilibrata e variata alimentazione in particolare nei soggetti che già soffrono di ipercolesterolemia.

 

Quanto colesterolo si può mangiare in un giorno? 
L’assunzione regolare è proporzionata alle calorie (kcal) necessarie per una giornata: ad esempio una dieta da 2.000 kcal/die non dovrebbe apportare più di 250-300 mg/dl al giorno di colesterolo.

 

Nell’ipercolesterolemia le uova vanno bandite dalla tavola? 
No; non è vero che le uova aumentano il colesterolo.

In realtà è soltanto il tuorlo a contenere il grasso, ma la lecitina contenuta nel tuorlo ha effetti favorevoli sul metabolismo del colesterolo.

Come ti dico sempre è comunque importante rispettare la frequenza settimanale degli alimenti.

Nel caso specifico delle uova, le Linee Guida per la sana alimentazione consigliano di consumare fino a 4 uova a settimana.

 

Nell’ipercolesterolemia i formaggi devono essere eliminati completamente? 
No; non è ero che in caso di ipercolesterolemia bisogna eliminare i formaggi in quanto con la loro eliminazione rinunceremmo a un ottimo apporto di calcio, proteine ad alto valore biologico e molte vitamine, in particolare quelle del gruppo B (B12) e la A.

Anche in questo caso è opportuno rispettare determinate quantità e frequenze, in particolare le Linee Guida indicano un consumo di formaggio di 2 volte a settimana.

 

Nell’ipercolesterolemia gli affettati devono essere eliminati? 
No; gli affettati magri come ad esempio fesa di tacchino, pollo, bresaola, etc., possono essere consumati anche in questo caso nelle corrette quantità e frequenze.

Si possono assumere sino a due volte alla settimana come secondo piatto in porzioni di circa 50 grammi.

 

NON ESISTONO QUINDI ALIMENTI DANNOSI, NON ESISTONO ALIMENTI DA ELIMINARE, ma (come spesso ti ribadisco nei miei articoli) tutto sta in un giusto equilibrio, variabilità e stile di vita.